Müller Fabbri scienziato ricercatore di fama mondiale piovere delle ricerca sulla terapia genica insieme alla presidente Margherita Chiara Immordino Tedesco per avviare una collaborazione partita dal convegno “arte e Immortalita’”finanziato sponsorizzato e promosso dalla società Picasso Defi ci racconta la sua storia e come si intreccia con quella del suo mentore il prof .Dino Amadori



Da generazioni, le fatiche della ricerca scientifica si sono scontrate con l’incubo del ‘cancro’, un nemico invisibile che continua a colpire indistintamente persone di tutte le età. Oggi incontriamo il Prof. Muller Fabbri per diffondere i suoi nuovi studi e futuri progressi fondamentali nell’ambito medico-scientifico: al fine di contrastare la malattia definita “il male del secolo” e realizzare il sogno del Professore Dino Amadori – ovverosia quello di sconfiggere il cancro. La situazione complicata dalla base genetico-ambientale del cancro ed ancora maggiormente complicata dal contributo dato dal cossiddetto “microambiente tumorale”, vale a dire l’insieme delle cellule non tumorali presenti nel cancro insieme ovviamente a quelle cancerose, il cui ruolo solo ora inizia ad essere capito. Fortunatamente, grazie anche alle evoluzionistiche metodiche e alle innovative ricerche attuate da Muller e altri studiosi, passo dopo passo si prosegue nella ricerca incessante per raggirare in modo significativo questa gentile pestilenza mortale. Da Odisseo, il famoso eroe della mitologia greca che ha resistito al canto delle Sirene grazie ai fili di canapa legati all’albero maestro della sua nave, fino al professor Muller Fabbri, cervello d’esportazione – un ricercatore moderno nell’ambito medico e biologico. La storia è vecchia come i tempi: conoscere meccanismi utili per resistere al richiamo seducente del male. E proprio questa missione è stata accolta dal Prof. Fabbri, il quale ha scientificamente dimostrato che le cellule tumorali comunicano con le cellule immunitarie trasmettendo loro un messaggio simile ad un canto melodioso – se così possiamo definirlo – ugualmente irresistibile come quello delle sirene antiche, negli odierni tumori maligni. Un compito difficile e altamente istruttivo da parte di chi si pone in prima linea nel fronteggiatare la battaglia contro quest’insidiosissima piaga sanitaria.




