Ci sono persone che nascono in un secolo che non è il loro. Questo non è quello di Margherita Chiara Immordino Tedesco. Non lo è perché il nostro è un tempo che sta accorciando tutto, compresa la miccia che lo farà esplodere, e in questa corsa verso il nulla, rinsecchisce la terra, la brucia, ne fa il palcoscenico di battaglie senza valori o senza scopo.
Sono rimasti in pochi a metterci la faccia, a lavorare con tenacia per traghettare questo mondo in un millennio nuovo. In pochi sembrano auspicare l’avvento di una nuova era dove la ricerca scientifica possa avere il posto che le spetta e dove la medicina sia capace di tutto, anche di ciò che ora appare impossibile. Pare non importare a nessuno che il progresso sia reale e non un qualcosa che si confonde con lo sviluppo effimero che ha trasformato la nostra tecnologia in una fabbrica di giocattoli tecnologici.