Un dialogo con la cultura insieme con Don Sergio Mercanzin, fondatore del Centro Russia Ecumenica per capire e comprendere la guerra in Ucraina. “Una sofferenza indicibile” per chi è stato artefice nella sua vita di un dialogo con la Chiesa Ortodossa e che attraverso le sue riflessioni sottolinea l’importanza che si levi un forte appello di pace a livello ecumenico:.
“Bella questa definizione di dialogo con la cultura, perché solo attraverso la cultura si può dialogare. Cosa si possono raccontare del resto due persone che non hanno cultura? Non serve che sia necessariamente una cultura umanistica, può essere anche contadina perché tutti hanno da esprimere qualcosa di importante. Io da tanti anni mi occupo dei paesi dell’est e oggi assistere a questa guerra è uno strazio”
Se potesse fare una fotografia sul conflitto, scevro da ogni sentimento personale, come lo giudicherebbe?
”A mio avviso Putin è stato provocato in maniera pesante, non per niente il Papa ha affermato che la Nato ha abbaiato ai suoi confini, non rendendosi conto forse di quanto stava affermando perché infondo ha dato loro dei cani. Ma lui è politicamente scorretto e questo è un grande pregio di questo Pontefice! Putin però non doveva cadere in questa trappola, ora per lui gestire la guerra e la situazione che si è venuta a creare in Russia sarà difficilissimo. Il capo del Cremlino ha dichiarato la guerra, ma ora sia che la vinca sia che la perda si è suicidato politicamente. Fino al 23 febbraio era un grande capo di stato, rispettato di fatto in tutto il mondo dove, anche se è stato un ex del KGB, uno che ha eliminato tanti suoi avversari politici come Navalny che è tuttora in galera. Nonostante questo ricordiamo che è stato tre volte da Francesco e questo è un caso più unico che raro. Era stimato e qui in Italia i cosiddetti “putiniani” sono ancora tanti. Iniziando questo conflitto però è stato trattato da macellaio, da criminale. Quando potrà ricostruire la sua figura internazionale? Senza contare tutto quello che la guerra porta dietro di sé: fame, distruzione, morte. La guerra è la cosa peggiore che un uomo possa fare”.
Una guerra ancora più drammatica perché mette di fronte dei Cristiani?
“La Russia, forse in pochi lo sanno, nasce proprio a Kyev che è anche la culla del Cristianesimo russo. Dopo che Vladimir I si convertì tutto il popolo lo ha imitato abbracciando il Cristianesimo ortodosso. La famiglia cristiana si si divide in cattolici, protestanti e ortodossi e i più vicini tra loro sono proprio i cattolici e gli ortodossi”.
Papa Francesco ha preso una posizione netta contro la NATO. Qual è la sua visione del conflitto?
“E’ la prima volta che Francesco prende posizione contro la NATO. Del resto Bergoglio arriva dall’Argentina, non ama gli Stati Uniti che in America Latina hanno fatto il bello e il cattivo tempo. E non ha nemmeno un bel rapporto con Biden, anche se è l’unico presidente cattolico dopo Kennedy. Francesco ha sempre avuto un rapporto migliore con Putin, tanto che anni fa gli scrisse una lettera dove gli chiedeva di pregare per lui. Lo reputa un vero credente ortodosso anche se è uno che dichiara guerra, ma del resto in Russia c’è ancora una grande eredità mongolica di barbarie che si mescola col Cristianesimo: quasi una doppia fede, ma Putin ha vicino a sé un suo padre spirituale che è recentemente diventato vescovo. Personalmente credo che si sia dispiaciuto ad essere arrivato a dover dichiarare questa guerra, tanto che durante la parata per il 9 maggio ha dichiarato senza mezzi termini che è stato costretto”.
Lei, Don Sergio, ha avuto ruoli di Stato in Russia?
“Non come nunzio apostolico, ma ho avuto missioni in epoca comunista quando era davvero difficile muoversi come cattolico. Ho avuto un impiego anche tra i dissidenti a cui cercato di dare voce. Ho conosciuto personaggi come Sakarov o Solgenitsin, li ho portati anche da Giovanni Paolo II che fu stia felice di conoscerli”
Come vivrebbe questa guerra Giovanni Paolo II, lui che ha contribuito alla caduta del Muro di Berlino in prima persona?
“Emotivamente credo che oggi starebbe peggio di Francesco. Lui da polacco e da slavo come i due popoli in guerra sarebbe un accanito artefice della pace, come ha cercato di fare sempre nella sua missione anche durante la guerra in Iraq. Forse non tutti sanno che allora mandò direttamente un Nunzio a parlare con Bush, ma evidentemente non è servito.. Ho visto l’intervista a Zelensky da Bruno Vespa e non vuole cedere su nulla, quindi a queste condizioni non c’è spazio per la trattativa perché Putin non rinuncerà mai alla Crimea”
Il presidente del Consiglio della Georgia ci disse di essere favorevole alla annessione della penisola alla Russia.
“Nella regione del Donbass la maggioranza della popolazione è russofona, Va ribadito che, anche se in Ucraina tutti parlano russo alcuni invece non parlano in Ucraino. La mescolanza tra russi e ucraini è sempre stata normale. Una guida in Vaticano tempo fa mi ha raccontato di avere la mamma russa e il papà ucraino: cosa sono io, si è chiesto. Sono un misto, mi disse, come possiamo quindi farci la guerra? Stiamo combattendo contro noi stessi!”.
E’ stata molto dura anche la posizione del Vaticano nei confronti del nostro Governo, scomunicato perché ha ceduto all’Ucraina armi offensive. Che ne pensa?
“Il Papa va ricordato sempre che ha scomunicato prima ancora chi le armi le costruisce. Da quando è salito alla guida della Chiesa Romana, Francesco ha sempre combattuto contro chi le armi le costruisce. Il principio che lo muove è molto facile: se costruisci armi poi le devi usare. L’arma che hai fabbricato è una tentazione. Questa è una guerra che costa miliardi di dollari che potevano e dovevano essere utilizzati meglio. Tra il pane e le armi si deve scegliere sempre il pane! C’è una moltitudine di persone in questo pianeta che muore di fame ed oggi ancor di più per la carenza di grano. Nel mondo ci sono 169 conflitti, ma questa guerra ha un’influenza enorme in tutto il mondo anche perché sono implicate le grandi potenze. Il Papa anni fa ha dato una definizione profetica di quanto stava per accadere: spesso affermava che c’è una guerra mondiale a pezzetti e oggi questi pezzetti si uniscono e c’è il rischio che diventi davvero una terza guerra mondiale a tuti gli effetti”
Intanto in Occidente la cultura russa sta per essere cancellata per mano delle decisioni prese che spesso appaiono come una vera e propria “russofobia”. Che cosa sta succedendo?
“Quanto sta accadendo fa capire come in un attimo si può diventare razzisti. Cosa centra se Dostojevsky o Tosltoij sono russi? Non devi più leggerli o insegnarli nelle scuole? Questo è puro fanatismo. Anzi, io dico che mai come oggi dovremmo abbeverarci delle loro opere perché è nella conoscenza che possiamo trovare la pace. La cosa paradossale in questa situazione è che la Russia abbia solo mille anni di vita, ma in questi dieci secoli ha prodotto arte sotto tutte le forme: nelle scoperte scientifiche in ambito spaziale, ma anche nella musica, nel cinema, nella letteratura. I russi sono un popolo di creativi”
Pierpaolo Pasolini disse che Stati Uniti erano il satana dell’Occidente: gli si può dare torto?
“No, perché in effetti gli USA hanno dato dello stato canaglia a tanti, ma come affermato a Il Fatto Quotidiano da un grande intellettuale contemporaneo (Chomsky, ndr) è proprio l’America che ha perpetuato molte canagliate, sono dei prepotenti. Pensateci: in tanti vanno da loro a studiare, ma solo per cose tecniche, mai per studi umanistici. Gli Stati Uniti sono nati nella violenza. Il primo genocidio della storia è loro ed è stato perpetuato verso le popolazioni indigene. Gli indiani d’America hanno subito cento milioni di morti, senza parlare del razzismo che pervade da sempre il Paese. Il loro modo di pensare è fondato sulle armi, ecco perché ci sono le stragi nelle scuole o la pena di morte. Questo aspetto della loro identità lo si vede anche nel loro cinema, fa parte della loro cultura. L’America è un paese violento ed io mi chiedo come si fa ad essere loro alleati. Francesco ha detto che Kirill è di fatto il chierichetto di stato, ma oggi possiamo affermare che l’Europa sia il chierichetto degli Stati Uniti.
Intanto il fronte occidentale non sembra così omogeneo, visto che il presidente turco Erdogan si è espresso nettamente contro l’annessione di Finlandia e Svezia alla Nato. Cosa ne possiamo dedurre?
“Erano entrambi due stati cuscinetto, ma ora si vuole stravincere a dimostrazione che questa è una guerra tra Stai Uniti e Inghilterra da una parte e Russia dall’altra. Il premier britannico Boris Johnson ha detto senza mezzi termini che serve detronizzare lo zar Putin, cose da pazzi. Si sta cercando di fare lo stesso che è accaduto a Gheddafi in Libia. Allora la Francia che aveva debiti verso Tripoli ha insistito per il conflitto e adesso tutti sappiamo che inferno ci sia in Libia”
Zelensky si è permesso di paragonare l’Invasione all’Olocausto. Manipolazione mentale venuta dall’America?
“Lui è pure ebreo. Oggi quando si vuole offendere un avversario si usa il termine Htler, ma quella era un’altra epoca. L’Olocausto non va confuso mai con altri episodi. Anche durante la pandemia si usavano questi schemi, torna spesso questa manipolazione del linguaggio che costa poco”.
Papa Francesco non vuole andare in Ucraina, cosa ne pensa?
“Lui, fateci caso, non ha mai usato il nome di Putin e non ha mai detto che la Russia ha invaso l’Ucraina per poter andare a parlare direttamente a Mosca.. Non credo che la pace partirà dagli Usa che hanno volutamente separato l’Europa dalla Russia in modo forse irreparabile. Invece ricordiamo che Putin nel 2000 voleva alleare la Russia all’Europa: si immagini che cosa poteva venire fuori! Poteva nascere una potenza che teneva testa alla Cina e agli Stati Uniti”.
Il mondo arabo si tiene defilato, cosa ne possiamo dedurre?
“Semplicemente che lasciano che i due cani si azzannino tra loro cercando poi di guadagnarci qualcosa da questa guerra. In tanti cercano di arricchirsi con la guerra, a partire da chi produce armi. Usare la mancanza di pane e la paura per spaventare il popolo. Come durante la pandemia quando si voleva far scegliere tra salute e libertà: chi avrebbe preferito quest’ultima? In pochi, anche se poi questi pochi sono milioni a essere onesti”.
A questo punto che scenario possiamo aspettarci dalla guerra in merito anche alle sue considerazioni?
“Leggevo che un esperto ucraino è convinto che tutto finirà entro il 2022. Magari! Ma quanti morti dobbiamo piangere ancora fino a dicembre? Purtroppo arrivati a questo punto, onestamente, non saprei come possa scoppiare la pace, anche se spero presto. Ma in ogni caso da questo conflitto resteranno conseguenze secolari, perché la guerra crea inevitabilmente dei mutilati spirituali. La speranza è che quei pochi migliori che ci sono possano prendere in mano la situazione, e sono convinto che nel mondo ce n’è ancora di gente onesta. Io ricordo sempre che il nostro pianeta potrà migliorare solo se le persone miglioreranno”.
Intanto sono due anni che viviamo di fatto senza alcune libertà, con la scusa della pandemia che ha limitato le persone. Che cosa significa?
“I diritti elementari sono stati violati. Ecco la prova di come si può creare facilmente un regime. Io lo chiamo regime vaccinale. Se non ti fai iniettare il siero sei uno che perde i diritti. Hanno cerato un’ostilità tra persone anche all’interno di una stessa famiglia. Una volta ho sentito Enrico Mentana glorificarsi di non invitare alla sua trasmissione i cosiddetti no vax. Avendo il suo numero gli ho subito scritto: sei un talebano! Tra i non vaccinati è bene ricordare che ci sono neurologi, medici, scienziati persone preparate e tutte contrarie al vaccino. Intervista uno di quelli e cerca di capire il perché sono contrari!”.
Il discorso dell’Apocalisse di Giovanni è quindi più che mai attuale in questo scenario?
”Questo periodo assomiglia a un periodo apocalittico e mai come oggi questo libro è stato interpretato e citato spesso. Apocalisse però significa rivelazione, un libro per rivelare il futuro della Chiesa prima di tutto e poi del mondo. Cosa dice del futuro? Che ci saranno grandi tribolazioni, ma poi siccome Dio è più grande del male prevarrà e potremo vivere in Comunione. Giovanni dice che vedremo Dio per quello che è. Concludo con una citazione: se scomparissimo noi e comparissero quelli che ci hanno lasciato e potessimo vivere tutti assieme sarebbe una bellissima immagine evocativa, perché altro non è che la parafrasi di Ezechiele che vedeva le ossa che riacquistavano la carne e quindi la vita, cosa che ritroviamo anche in molte pitture molto belle. Una visione straordinaria”.