“arte e Nft quale futuro?” Con Raffaele tortorella fondatore della società Picasso Defi un’eccellenza di fama internazionale in questo nuovo e intrigante campo dell’arte .

da admin

L’era della Crypto Arte è iniziata, una rivoluzione artistica, da milioni di dollari, pardon, di criptovalute che sta offrendo inedite opportunità ad artisti, collezionisti e professionisti del mondo dell’arte e non solo. Dopo il “battesimo” di Christie’s e la vendita milionaria del primo NFT in asta, anche il Sistema dell’Arte tradizionale sta entrando, passo dopo passo, in questo mondo fatto di innovazione, tecnologia e ora Arte e Mercato.

Ma cosa sono gli NFT? Come si creano e vendono le opere d’arte digitali? Come funziona la Blockchain? Cosa sono i Wallet, gli Exchange e le Criptovalute? Che differenza c’è tra Arte Digitale e Crypto Arte? Chi sono i protagonisti delle Community Crypto? Quali sono le criticità e le possibili occasioni di questo mercato?
 
A queste domande risponde Raffaele Tortorella brillante e affermato giovane mercante d’arte, CEO della Consulting Art srls. composta da uno staff con ventennale esperienza del settore dell’arte, che ha deciso di unire tradizione e innovazione per rendere l’arte trasparente, sicura ed economicamente più sostenibile.;fondatore w proprietario della Picasso Defi e la prima società d’arte in Italia a realizzare su opere reali la trasformazione in opere digitali in NFT per aumentare il valore e la sicurezza del opera e proporle la stessa in un mercato internazionale. 
L’esperto Raffaele Tortorella – che sin dal 2016 si occupa di Arte e Blockchain come fondatore della startup Picasso Defi , autore e divulgatore – svela le dinamiche che regolano il mercato, le opportunità e gli ostacoli da superare per operare con successo nel mondo degli Nft.:” Per molti una bolla, una moda passeggera, per altri il futuro, ma è certo che quanto accaduto fino a oggi con gli NFT, non ha nulla a che vedere con le dinamiche del mondo dell’Arte tradizionale, bensì è profondamente legata a quelle della community crypto! Le regole del gioco per l’Arte vanno ancora scritte, definite e condivise, la partita è ancora tutta da giocare…”così ci introduce Raffaele tortorella nell affascinante mondo dell’arte digitalizzata se penso che tutto è iniziato prima siarteciapre nelle aste pensava che fosse una nicchia del mercato destinata agli appassionati e programmatori del web, dopo l’ingresso ufficiale delle case d’asta internazionali, dei musei e delle gallerie d’arte nella Crypto Arte, anche il mondo “fisico” e tradizionale dell’arte non ha potuto continuare ad ignorare l’inedito movimento artistico.

Di Crypto Arte si inizia a parlare verso la fine del 2010, quando la tecnologia Blockchain – basata su database distribuiti – compie il suo primo anno di vita, sollecitando l’attenzione di alcuni artisti che presto ne intuiscono le possibilità di utilizzo per certificare, tracciare, crittografare e vendere una nuova categoria di “Arte Digitale”.

 
IMG-20221115-WA0006
Nel 2013 compaiono le prime sperimentazioni, sempre basate sulla Blockchain, di applicazione nell’arte degli NFT, acronimo di Non Fungible Token, file digitali collezionabili, di cui è possibile individuare la proprietà, la tracciabilità e il valore dell’opera – dalla prima vendita in poi – il tutto online e da casa propria.
Gli NFT diventano, per la Crypto Arte, la soluzione ideale, per garantire il possesso dell’opera, l’unicità, la verificabilità insieme all’esatta quantificazione delle copie immesse nel mercato, dati importantissimi per lo sviluppo di un collezionismo nascente.
Durante la pandemia del 2020, prende piede “L’Arte Post Coronavirus”, segnata da un’accelerazione dell’online e del digitale avviata dagli operatori del settore quale pronta soluzione e risposta alla fisicità perduta, che ora vede rivalutare la tanto discussa Arte Digitale, pratica che prende avvio sin dagli anni Settanta, ma mai esplosa del tutto.
Nei primi mesi del 2021, complice l’attenzione delle grandi case d’asta come Christie’s, Sotheby’s e Phillips sul tema, è partita una vera e propria “tempesta digitale” che ha travolto il mondo dell’Arte richiamando l’attenzione sul potenziale della Crypto Arte.
Ma non tutto quello che si trova sulle maggiori piattaforme di scambio degli NFT è Arte, come già molti hanno intuito, anche per le immediate critiche espresse dai “puristi” del settore, poco avvezzi ai cambiamenti.
Scopriremo, pagina dopo pagina, che il mondo Crypto, solo in pochi casi mantiene stretti legami con l’arte tradizionale, orientandosi invece verso concetti più vicini alla finanza, alla speculazione o verso i collectibles di oggetti, ora beni digitali, che le persone collezionano e si scambiano per passione o investimento.
Tutto questo fa parte del gioco, ma la cosa più interessante è che quanto avvenuto fino a oggi con gli NFT non ha nulla a che fare con il canonico mondo dell’arte, bensì erano dinamiche consolidate proprie del mondo Crypto e della sua Community.
Un hype immenso, che ha visto in pochi mesi transare milioni di dollari e criptovalute, per acquistare NFT di varia forma, misura e autori; il tutto con un comune pensiero di fondo che ipotizzava una bolla momentanea.
Ma ora, terminata l’euforia è giunto il momento di parlare, di scrivere la storia e le regole legate all’Arte & NFT, di trovare nuovi equilibri tra fisico e digitale, pensare alle possibili dinamiche di valorizzazione, esposizione e vendita di opere d’arte che saranno sempre più Phygital.
Nell’immediato sentiremo parlare maggiormente di Asset Digitali che, al pari di quelli fisici, contribuiranno a creare collezioni e patrimoni d’arte di privati, imprese ed enti pubblici.
Avremo sempre più artisti e collezionisti fisici che vorranno approcciarsi al mondo digitale, mentre viceversa quelli delle Crypto già mirano a entrare nei musei, partecipare nelle aste e nelle gallerie d’arte .
 
Raffaele ci parli del battesimo degli Nft nel mondo dell’arte ?
 
Il 25 Febbraio 2021 Christie’s propone in asta la prima opera d’arte “non fisica” dal titolo Everydays: The First 5000 Days realizzata dall’artista digitale Beeple, all’anagrafe Mike Winkelmann, con l’asta che si avvia con una proposta iniziale di soli 100 dollari.
L’opera digitale è un collage di immagini che Beeple ha realizzato ogni singolo giorno per oltre tredici anni e mezzo, a partire dal 1° maggio 2007, da lui calcolato in un lasso temporale di cinquemila giorni, da cui poi prende ispirazione per il titolo dell’opera.
A poche ore dal Drop – che nel gergo crypto indica il momento della messa in vendita dell’opera – il suo valore passa rapidamente da 100 dollari a oltre 2,5 milioni di dollari, arrivando l’11 Marzo, giorno di conclusione dell’asta, con un’ultima offerta battuta per la somma incredibile di 69,346,200 dollari.
Il precedente record, di 6,6 milioni di dollari, per un’opera sempre del crypto artista Beeple, si infrange come pure succede per gli oltre 21 milioni di dollari di vendite totali in Crypto Arte sino ad allora realizzate.
Si tratta di un evento rivoluzionario, perché la vendita all’incredibile cifra posiziona Beeple al terzo posto tra gli artisti viventi più pagati al mondo, dopo i mostri sacri dell’Arte David Hockney e Jeff Koons.
Beeple, godeva ampiamente della stima della community crypto, e già al tempo aveva venduto NFT per l’equivalente di oltre 7 milioni di dollari in criptovalute ma, con questa strabiliante aggiudicazione, diventa ambasciatore del movimento Crypto nel mondo dell’arte.
Il record è tratto: la vendita milionaria da Christie’s è destinata a diventare una pietra miliare che punta definitivamente i riflettori sulla Crypto Arte.
Il giorno dopo la vendita viene reso noto il nome del collezionista, si tratta di METAKOVAN, pseudonimo dell’imprenditore Vignesh Sundaresan, programmatore e angel investor nella tecnologia Blockchain sin dal 2013, patron del fondo METAPURSE, uno tra i più grandi fondi di NFT al mondo.
L’incredibile somma viene raggiunta relativamente in pochissimi rilanci – appena 33 – mentre è interessante notare come tra i partecipanti all’asta, il 91% erano nuovi collezionisti, atterrati sulla piattaforma della casa d’asta, di questi il 58% sono Millennial, cioè nati tra 1981 e il 1996.
Questo evidenzia che, chi ha acquistato aveva un grande interesse affinché la vendita fosse un successo, qualcosa di epico, per diventare veicolo e precursore di un nuovo mercato per l’Arte fatto di nuovi artisti e collezionisti di NFT. Se prima, da parte degli addetti del settore, vi era una diffidenza insieme a una più generale e tipica ritrosia al cambiamento, dopo il “battesimo” di Christie’s tutto è cambiato.
Oggi non si parla più di Blockchain, della tecnologia, di come funziona o dei dubbi a essa legati, oggi si parla solo di NFT e di come far parte di questo mondo.
La vendita dell’11 Marzo 2021 ha decretato l’abbattimento delle barriere tecnologiche d’ingresso da parte del settore che, sentendosi validati e rassicurati prima da Christie’s, poi da Phillips e infine da Sotheby’s, e ora da tanti altri artisti e gatekeepers, in questi mesi si trovano coinvolti nel discutere quotidianamente di Arte e NFT.
Questo è il ruolo dell’innovazione per l’Arte, dove un fattore scatenante, fa diventare disruptive una tecnologia come il suo utilizzo in un determinato settore.
Il “battesimo” della Crypto Arte ha dato il via a un nuovo movimento artistico digitale, che andrà seguito nella sua evoluzione con molta attenzione.
 
Che cosa sono gli Nft?
 
Cosa sono gli NFT (Non Fungible Token)
NFT, acronimo di Non Fungibile Token è un tipo di token crittografico su Blockchain che rappresenta un asset unico digitale o reale.
Gli NFT oltre a poter rappresentare un titolo di proprietà oppure di diritti di un bene fisico o virtuale, diventano essi stessi un prodotto unico digitale liberamente trasferibile tra utenti.
Gli NFT si contraddistinguono per un proprio codice unico non replicabile, non modificabile, dal quale deriva la loro “non fungibilità” ovvero la non intercambiabilità.
Il caso opposto è quello delle criptovalute, dove, tra due token fungibili uguali si può dire che non ci sia differenza tra loro, dato che possono essere riprodotti e scambiati senza garanzia di unicità.
Ogni NFT è quindi unico, indivisibile e possiede un codice univoco che lo identifica con la possibilità di trasferire la proprietà del bene digitale incorporato nell’NFT, attraverso la cessione dello stesso, grazie all’utilizzo di standard specifici di creazione denominati ERC–721 e ERC–1155 sulla rete Ethereum.
Ethereum è una tecnologia open source basata su database distribuiti che permette agli utenti di utilizzarla come criptovaluta, per i pagamenti e per diverse applicazioni basate su smart contract, contratti definiti intelligenti che normano le modalità di esecuzione, a fronte di regole prestabilite, tra due o più utenti in maniera automatica e digitalizzata.
Ethereum ha iniziato a ricoprire un ruolo sempre più importante nello scenario delle criptovalute e ultimamente il suo utilizzo è sempre più associato a quello della Crypto Art e NFT.
 
È stata fondata, nel 2015, dal russo Vitalik Buterin, insieme a Joseph Lubin (imprenditore, ex vicepresidente della Technology, Private Wealth Management Division alla Goldman Sachs) e Jeffrey Wilke (informatico), la cui visione era quella di andare oltre il solo utilizzo per gli scambi economici tra utenti tipica del Bitcoin, ma di offrire l’opportunità di avere maggiori informazioni all’interno della transazione stessa, come per esempio la proprietà di un bene, di un diritto, o la suddivisione automatica in più quote dei pagamenti.
Per questo motivo le transazioni e gli smart contract di Ethereum, per essere elaborati dalla rete e dai nodi, e quindi confermate su database distribuiti, hanno bisogno di un grande calcolo computazionale ed energetico.
Ogni utente affinché venga immessa nella rete la propria transazione/scrittura, paga una commissione detta gas fee che viene saldata con un’unità dal nome di ETHER (ETH) che diviene anche una criptovaluta.
Oggi Ethereum è la seconda criptovaluta più forte al mondo per capitalizzazione di mercato, e presto subirà un’implementazione del suo network con l’aggiornamento a Ethereum2 (ETH2) che, a detta dei suoi sviluppatori, permetterà un minore dispendio energetico, maggiore velocità delle transazioni e un minor costo gestionale. Gli NFT sono quindi strumenti di assoluto interesse per determinare la Proprietà, la Trasferibilità e l’Autenticità di un bene fisico o digitale come pure dei diritti a esso associato. Per queste caratteristiche i campi di utilizzo degli NFT possono essere diversi e in costante evoluzione, di seguito i principali settori ad oggi esplorati:
Arte & Creatività
Permettono di dimostrare e certificare l’autenticità e quindi la proprietà intellettuale dell’opera in quanto, a prescindere dal trasferimento della proprietà, la sua attribuzione sarà sempre riconducibile all’autore.
Collectibles
Permettono di collezionare digitalmente figurine, oggetti, card come l’eclatante esempio degli ormai celebri CryptoKitties, gattini digitali venduti per oltre 44 milioni di dollari o ancora i CryptoPunks per oltre 300 milioni di dollari il cui scopo è collezionarli e scambiarli tra i fortunati possessori.
Recente è il caso del cantante italiano Mahmood, che per il suo ultimo album Ghettolimpo, in collaborazione con Digital Art Rights e Amazix, ha creato una collezione di NFT legati ad una edizione limitata di merchandise da collezionare per i suoi fan.
Gaming
Permettono ai gamer di acquisire risorse di gioco che nessun altro possiede come abbigliamento, accessori, funzionalità e personalizzazioni offrendo la possibilità di venderle, scambiarle e trasferirle tra differenti ambienti di gioco.
Virtual Asset
Permettono lo scambio di asset digitali, come siti internet, loghi, marchi, proprietà digitali o addirittura terre virtuali come nel caso dei metaverse, spazi virtuali condivisi tra utenti.
Asset Fisici
A tendere permetteranno la tokenizzazione digitale anche di asset fisici, come beni immobili, mobili, gioielli, orologi e automobili, insieme a diverse forme di finanziamento e raccolte fondi.
Proprietà Intellettuale
Permettono la tutela del diritto d’autore per normare licenze di utilizzo, di sfruttamento e accordi commerciali per autori, musicisti, scrittori, artisti, creativi e designer.
Interessante il caso della SIAE – Società Italiana degli Autori e Editori – che ha firmato un accordo con la società Algorand, guidata da Silvio Micali, vincitore del premio Turing e professore del MIT – Massachusetts Institute of Technology, per la creazione di una piattaforma open basata su tecnologia Blockchain che permetterà di gestire i diritti degli autori come asset digitali.
A Marzo 2021 sono stati creati più di 4.000.000 di NFT (Non Fungible Token) su Algorand che rappresenteranno digitalmente i diritti di oltre 95.000 autori associati.
Identità
 
Arte/Nft e nuovi collezionisti cosa ne pensa?
 
L’esplosione degli scambi di NFT nel 2021 è diventato un fenomeno di assoluto interesse e di rilevanza economica, che si è legato al costante aumento delle criptovalute con una crescita del 570% della valutazione del Bitcoin passata, in un solo anno, da circa 8.000 a oltre 50.000 dollari nel 2021, per un mercato che, secondo CoinMarketCap, è arrivato a valere oltre 2 trilioni.
Lo stretto legame con il mondo degli investitori in criptovalute è indiscusso, sono proprio loro i primi Early Adopters che hanno sperimentato, in tempi non sospetti, l’utilizzo e l’associazione degli NFT alle opere d’arte – o presunte tali – e più in generale ai collectibles, oggi beni digitali tra i più disparati.
Questi “nuovi” collezionisti hanno accumulato, in anticipo su altri, quelli che oggi sono diventati ingenti capitali in criptovalute come Bitcoin, Ethereum e tante altre monete virtuali nate negli anni passati quando il loro valore era di pochi centesimi di dollaro, e ora in alcuni casi diventato di diverse migliaia. Whale, ovvero le “balene” delle criptovalute – sono investitori che detengono enormi percentuali di criptovalute e che possono facilmente manovrare il mercato, vendendo all’improvviso grandi quantità di valuta virtuale, così come di NFT.
Sono stati loro, appassionati della tecnologia Blockchain ed esperti di questo settore, a iniziare a collezionare NFT, seguiti a ruota da investitori e trader. Insieme e un po’ anche per gioco, hanno supportato progetti visionari e pionieristici favorendo la crescita della sperimentazione tecnologica dei Non Fungible Token.
Il mondo degli NFT, come le criptovalute e le scelte dei loro collezionisti, è caratterizzato e condizionato da una grande volatilità, con accentuate e imprevedibili variazioni dei valori che rendono il mercato molto instabile e di conseguenza rischioso.
Per questo, le prime creazioni di opere NFT, la loro esposizione e vendita, si organizzano all’interno della community crypto, seguendo peculiari dinamiche, valutazioni e quantificazioni, spesso completamente distanti da quelle del mondo dell’arte tradizionale.
La selezione degli artisti, delle opere, la loro quotazione, il trasferimento e il modello di valorizzazione e di fruizione rimane, ancora in parte, più vicino alle modalità di approccio tecnologico, di marketing e finanziario tipico della community crypto.
Un mondo dove la community conta tantissimo, dove i rapporti diretti tra collezionisti e artisti avvengono sui social network come Twitter, Telegram o Discord, e l’acquisto delle opere NFT è più simile a una transazione di tipo economico/finanziaria, dove le piattaforme valutano e classificano artisti e collezionisti per quanto hanno venduto o acquistato
Il mondo cambia rapidamente anche per l’arte, e nuovi artisti, designer, animatori, illustratori ed esperti di Intelligenza Artificiale e Arte Generativa, hanno trovato visibilità in uno spazio inedito. Questo vale anche per i collezionisti che si nascondono dietro fantasiosi pseudonimi diventando indiscussi protagonisti con vendite e acquisizioni talvolta milionarie, spesso senza essere mai entrati in una galleria d’arte in vita loro. Il mondo cambia rapidamente anche per l’arte, e nuovi artisti, designer, animatori, illustratori ed esperti di Intelligenza Artificiale e Arte Generativa, hanno trovato visibilità in uno spazio inedito. Questo vale anche per i collezionisti che si nascondono dietro fantasiosi pseudonimi diventando indiscussi protagonisti con vendite e acquisizioni talvolta milionarie, spesso senza essere mai entrati in una galleria d’arte in vita loro.
Lontani da ogni dinamica del sistema canonico, molti artisti si sono ritrovati sulle pagine dei più grandi magazine mondiali, ricercati da gallerie e musei, mentre i crypto collezionisti hanno iniziato a dettare legge, condizionando il mercato a suon di acquisizioni, suscitando assoluto interesse anche nel mondo dell’arte tradizionale.
Uno scenario dove le dinamiche sono state ribaltate: si è assistito ad artisti del mondo crypto che hanno ottenuto quotazioni a sei zeri per opere NFT mentre in passato le loro opere fisiche non hanno destato l’interesse di quasi nessuna galleria, viceversa artisti prestigiosi del mondo fisico dalle quotazioni milionarie per i quali a molti collezionisti è convenuto comprare le prime sperimentazioni digitali vendute a prezzi decisamente “accessibili”.
Un vero cortocircuito del sistema dell’arte, noto per la sua diffidenza e poca propensione ai cambiamenti che, con un certo affanno, ha dovuto affrontare un agitato scenario con artisti che volevano vendere NFT, collezionisti tradizionali che ambivano a buttarsi a capofitto sul digitale, con potenti case. d’asta che hanno iniziato a gestire vendite di primo mercato in stretto rapporto con i crypto artisti, mentre le gallerie e gli operatori del settore sono rimasti – e ancora sono – in attesa di capire meglio come approcciare questo nuovo mercato.
Nel frattempo, i grandi collezionisti crypto acquisiscono importanza vestendo sempre più spesso gli abiti di imprenditori digitali, dando vita a nuove piattaforme e marketplace di NFT con caratteristiche differenti e più vicine ai loro valori e a quelli del mondo reale.
 
Oggi i due mondi iniziano a parlarsi con sempre più attenzione verso la selezione degli artisti, la loro esposizione, valorizzazione e integrazione nel Sistema dell’Arte, dove si vedono collezionisti tradizionali che pur di acquisire opere, spesso in Ether, cambiando le proprie valute sono diventati in dato di fatto investitori crypto.
Presumibilmente assumeranno Oggi i due mondi iniziano a parlarsi con sempre più attenzione verso la selezione degli artisti, la loro esposizione, valorizzazione e integrazione nel Sistema dell’Arte, dove si vedono collezionisti tradizionali che pur di acquisire opere, spesso in Ether, cambiando le proprie valute sono diventati in dato di fatto investitori crypto.
Presumibilmente assumeranno maggiore rilevanza aspetti come la curatela, la critica ma anche la sostenibilità ambientale, mentre l’user experience e l’alfabetizzazione digitale, economica e finanziaria saranno le basi per un futuro che vedrà sempre più vicini l’Arte e gli NFT con la speranza che possa essere più solido, meno volatile e sostenibile.
 
Il futuro degli Nft?
 
Adesso, con l’avvento degli NFT, possiamo iniziare a ipotizzare un futuro nel quale è possibile pensare all’arte come un asset fisico e digitale, da valorizzare e collezionare.
Gli NFT ci hanno fatto intuire la possibilità di dare una seconda vita – quella digitale – alle opere d’arte, trovando una soluzione tecnologica per tracciare e determinare il valore e la proprietà di un file, ora, dal grande valore aggiunto per chi lo possiede.
Adesso lo sforzo più grande sarà quello di guardare oltre, trovando nuove soluzioni per collegare questi due mondi, offrendo la possibilità di associare certificati digitali alle opere fisiche per garantirne l’autenticità, i passaggi di proprietà, le assicurazioni, i trasporti, tracciarne le vendite e a volte addirittura offrendo la possibilità di slegarli dallo stesso bene permettendo nuovi percorsi di vendita.
In questi nuovi orizzonti possiamo pensare alle infinite
potenzialità di organizzare fundraise per le istituzioni pubbliche che, tecnicamente, potrebbero creare dei collectibles dei più importanti capolavori conservati nei musei per raccogliere fondi. Una formula da noi proposta con il progetto ZetaMuseo che ha portato alla vincita dell’Artathlon, una gara per l’innovazione indetta dal MiC – Ministero della cultura italiano in collaborazione con la società EY – Ernst & Young e Invitalia (l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, di proprietà del Ministero dell’Economia). Nella collaborazione tra Art Rights e Lieu.city si è trovata una soluzione per la creazione di musei virtuali con il coinvolgimento attivo dei visitatori che contengano la loro migliore selezione delle opere visitate fisicamente e digitalmente. 
 
IMG-20221115-WA0002
Volatilità e manipolabili a del mercato ?
 
Volatilità e manipolazione del mercato
Attualmente il mercato, restando in gran parte legato a quello delle criptovalute, è caratterizzato da una grande volatilità e instabilità, legata anche e solo a un evento esterno, un semplice tweet, una notizia, singolarmente capaci di determinare grandi variazioni, fino oltre il 30% del valore. Il vorticoso andamento del mercato degli NFT, negli ultimi mesi, pone molte difficoltà nella sua interpretazione e comprensione delle dinamiche di base che lo regolano. La possibilità di acquistare in forma anonima gli NFT espone, il mercato stesso, a importanti rischi di manipolazione, dove alcuni potrebbero ricomprare le loro stesse opere con l’unico scopo di attirare nuovi clienti, ecco perché bisogna affidarsi a noi della PicassoDefi, studiamo da tempo il mercato e siamo in grado di tutelare i nostri clienti attraverso strategie semplici, garantiste e trasparenti.

Related Posts